Riflessioni sul ritiro di Hayao Miyazaki
E' da tanto tempo che non curo il blog, e avrei voluto parlare di molti film curiosi visti questa estate ma, un pò per pigrizia e un pò per i tanti impegni, non l'ho fatto. Dal 1° settembre spesso mi viene in mente di scrivere un post sul ritiro di Hayao Miyazaki, ma ho preferito aspettare qualche giorno in più, in modo da avere una visione delle cose più completa. E anche per aspettare la conferenza stampa in cui il sensei avrebbe spiegato le ragioni di questa scelta, conferenza tenutasi venerdì scorso. Ed ecco il post, più informale e intimo del solito.
Certo che The Wind Rises non fosse l'ultimo film del maestro, quando mio fratello venne a comunicarmi la notizia, sorrisi e minimizzai. "Le solite scemenze che scrivono in Italia", ricordandomi di una sua frase di appena due mesi prima, dove il maestro negava che questo film fosse il suo testamento. Una volta appreso che la fonte era la Repubblica, e che la frase era stata detta niente di meno che dal presidente dello Studio Ghibli, Koji Hoshino, m'è letteralmente sparito il terreno da sotto i piedi. Quella sensazione di vuoto, quella che si ha un attimo prima di perdere i sensi. Uno di quegli incubi orribili, da cui vorresti svegliarti prima di subito. Ma la fonte, i virgolettati e relativi nomi, lasciavano poco spazio a dubbi. I pizzicotti hanno fanno il resto. E' proprio tutto vero, e non ero minimamente preparato a una cosa del genere.
Per prima cosa, come molti altri, ho pensato a una malattia. Un ritiro così inaspettato, a così poca distanza dalla dichiarazione precedente, fa pensare a molte cose. M'è anche tornata in mente la recente diatriba politica, tra Miyazaki e la politica giapponese, in merito alle prese di posizione belliche del Giappone, e alle successive accuse pesanti ricevute dal regista in patria. M'era tornato in mente il suo "primo" ritiro, a causa dello shock per la tragica morte di uno dei suoi collaboratori più in gamba, Yoshifumi Kondo. Eppure non avevo minimamente ipotizzato che la risposta corretta fosse quella più semplice: l'età che avanza.
Forse pensando al ritorno alla regia per lo studio del più anziano Takahata (co-fondatore dello Studio Ghibli, e mentore di Miyazaki), dopo 14 anni di assenza a 78 anni suonati, non potevo immaginare che il sensei si ritirasse a "soli" 72 anni. Eppure il regista di Mononoke Hime è semplicemente stanco, la vista non è più quella di un tempo (e lui tiene a disegnare in prima persona molto di ciò che si vede nei suoi film), e si sente sempre più lento a finire i progetto. Sentire la fatica fisica nel disegnare, per una persona che ha iniziato proprio come animatore, deve essere qualcosa di molto pesante. E la paura di lasciare qualcosa di incompiuto si fa concreta, stimando lui stesso che gli ci vorrebbero altri 6-7 anni per finire un altro progetto, e che quindi potrebbe arrivarci a 80 anni.
Peccato. Spiace non poter vedere i progetti che rimarranno chiusi nel "suo cassetto" (sperando che almeno in parte se ne possa occupare il figlio Goro, come capitato per La collina dei papaveri), ma chiudere al meglio, piuttosto che arrivare stanchi e affaticati, è una scelta infinitamente saggia. L'amarezza lascia quindi spazio al realismo, anche in uno dei suoi fan più vecchi e accaniti come il sottoscritto, e la tristezza lascia spazio alla stima incondizionata, per quello che è stato uno dei più grandi registi di ogni tempo e nazione, e tra i grandissimi ancora in vita. La speranza, come lui stesso ha detto in più occasioni, è che continui a lavorare all'interno dello Studio Ghibli, come supervisore e/o come sceneggiatore (ma magari! ndr), come capito negli ultimi due film dello studio (La collina dei papaveri, e il precedente Arietty).
Quanto alle indiscrezioni che vorrebbero Hideaki Anno, celebre regista di Neon Genesis Evangelion e co-fondatore dello Studio Gainax, entrare all'interno dello Studio, e in parte sostituire proprio Miyazaki, non do alcun credito. Questo rumor deriva, oltre che dalla quasi trentennale amicizia tra i due, al fatto che Anno ha doppiato il protagonista proprio in The Wind Rises, e che in un'intervista recente Miyazaki ha scherzato su un eventuale seguito di Nausicaa della Valle del Vento, dicendo che "non se la sentirebbe di girarlo, ma che Anno vorrebbe farlo da tempo e che lo ha quasi convinto". Spero piuttosto che Anno faccia parte dello staff per l'atteso sequel, da poco annunciato, de Le ali di Honneamise, atteso ormai da circa un quarto di secolo.
Aspettando che Lucky Red comunichi la data di distribuzione italiana de The Wind Rises, vi lascio con il buon riassunto della conferenza d'addio di Badtaste.it e il video, sottotitolato in inglese, della conferenza stessa.
Commenti
Posta un commento