La Trilogia della Vendetta – Vengeance Trilogy


Venuto alla ribalta internazionale grazie alla vittoria del Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes del 2004 con il film Oldboy, Park Chan-wook è stato uno dei registi che ha tenuto alto il nome dell'Asia nel decennio scorso. I complimenti di Quentin Tarantino, Presidente della Giuria proprio nella 57° edizione del Festival di Cannes e che volle fortemente premiare il film koerano, furono la pubblicità ideal per il film: “Oldboy è il film che avrei voluto fare.” L'interesse attorno al film si tradusse nel recupero del precedente Sympathy for Mr. Vengeance (da noi semplicemente Mr. Vendetta) e del successivo Simpathy for Lady Vengeance (conosciuto anche come Lady Vengeance, e da noi con il titolo di Lady Vendetta), che assieme ad Oldboy firmano la “Trilogia della Vendetta”.

Si tratta di tre film dalle storie assolutamente slegate tra loro, il cui principale punto in comune è la vendetta in varie forme, con grande importanza data al tema del rapimento, tematica presente in tutti e tre i film.


Sympathy for Mr. Vengeance (2002)



Il primo film della trilogia, oltre a essere il meno visto dei tre, è anche il più diverso. Il film racconta la storia di Ryu, un ragazzo sordomuto, che cerca di aiutare la sorella, gravemente malata, che necessità con urgenza di un trapianto di rene. La vicenda prenderà una piega drammatica e il ragazzo, convinto dalla compagna, tenterà di rapire la figlia del suo ex datore di lavoro. La costruzione è apparentemente più semplice di quella degli altri due film. Verso la metà del film tutto si capovolge, il punto di vista si sposta verso un protagonista diverso, la cui storia è suo malgrado collegata a quella di Ryu. L'intreccio narrativo scivola via con grande agilità, la lettura degli eventi è facilitata dal fatto che, a differenza dei due successivi film, il film non è raccontato dal punto di vista di un protagonista unico, e la storia non ha misteri o puzzle da risolvere. In altre parole, lo spettatore è onnisciente e conosce perfettamente tutto ciò che è il passato. A prescindere dalle differenze di linguaggio cinematografico, Mr Vendetta è davvero un gran bel film. I personaggi, e relativi interpreti, sono sempre all'altezza, e l'evolversi delle storie, disperate per varie, è crudo e violento al punto giusto. Il ritmo, inizialmente un po' lento, migliora gradualmente a partire dalla prima mezz'ora, restando soddisfacente per il resto del film. Un film da riscoprire, decisamente più sottovalutato dell'intera trilogia. Il più verosimile, e forse per questo la violenza e crudezza, anche se meno presenti rispetto agli altri due film, acquistano maggior forza e impatto emotivo sullo spettatore.



Oldboy (2003)




Oh Dae-su, un uomo di trent'anni, viene rapito apparentemente senza ragione, e resta quindici anni rinchiuso in una stanza. Un giorno, anche in questo caso apparentemente senza ragione, viene liberato e da quel momento la vendetta sarà il suo unico obiettivo. Ma non è tutto così limpido. Probabilmente il più potabile della trilogia per il pubblico occidentale, Oldboy è senza dubbio uno dei più grandi successi in occidente del cinema asiatico. Tratto dall'omonimo manga di Garon Tsuchiya, il film ha dalla sua una storia avvolgente e imprevedibile, misteri dalla risoluzione inaspettata e un'atmofera surreale eppure realistica, hanno reso il film un autentico Cult Movie in pochissimo tempo. Per rendersi conto della popolarità di Oldboy, basta pensare che risulta a oggi il film koerano col il voto/piazzamento più alto su IMDB. Oltre a essere il più occidentale, è anche il film più riuscito della trilogia. Per quel che riguarda la mia esperienza personale, è solitamente il primo film che consiglio di vedere a chi si avvicina per la prima volta al cinema asiatico. Recitato divinamente e caratterizzato da un finale difficile da dimenticare, il film di Park Chan-wook è uno dei film più significativi e riusciti dell'intero decennio scorso. Spike Lee sarà il regista del remake statunitense, in programmazione per l'anno prossimo e con Josh Brolin protagonista. Consigliato a tutti, senza alcuna riserva.



Simpathy for Lady Vengeance (2005)



L'ultimo film della trilogia si distingue dai precedenti innanzitutto dal punto di vista, interamente al femminile. La storia ruota attorno alla particolare vendetta di Geum-ja Lee, che è stata in carcere per aver rapito e ucciso un bambino. O almeno così crede l'opinione pubblica, ma la realtà è ben diversa... Per certi versi il registro usato è simile a quello di Oldboy, con un personaggio centrale che racconta la vicenda che, man mano, si (ri)costruisce attorno allo spettatore. Ma a differenza di Oldboy, dove i flashback sono sì presenti ma in numero limitato, in Lady Vendetta lo spazio-tempo canonico della narrazione risulta compromesso. I salti nel passato sono frequentissimi, rendendo talvolta quasi faticoso seguire il corso degli eventi. La frammentizzazione del tempo, per quanto riuscita, finisce per abbattere il ritmo narrativo del film che, pur senza annoiare mai, risulta nettamente più lento della sua durata effettiva. La presenza di momenti surreali, sospesi tra fantastico e realtà, è maggiore che nel resto della trilogia, ottenendo un'atmosfera particolare. Yeong-ae Lee, attrice protagonista e vera icona in patria, regge il peso del film con incredibile scioltezza, con una prova recitativa di altissimo livello. Aveva già lavorato con Park Chan-wook nel notevolissimo Joint Security Area (altro film amatissimo da Quentin Tarantino). Dei tre film risulta essere complessivamente il meno riuscito e il meno godibile per colpa del ritmo, ma ad ogni modo resta un prodotto di sicuro valore, pur essendo difficile da consigliare a chi non è ben disposto verso il cinema asiatico.



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